Unidos imparis

Kini Seu?

- black sheep
- Tutto il mondo è paese
- Pensatore libero estraneo alla massa...
giovedì 30 luglio 2009
Bologna: Operaio in mobilità si impicca!
Sab 25 Lu 2009 1:56 pm
http://www.repubbli ca.it/2009/ 07/sezioni/ cronaca/suicidio -operaio/ suicidio- operaio/suicidio -operaio. htmlBOLOGNA - Un operaio bolognese è stato trovato impiccato in casa dal padre. In una lettera ha spiegato i motivi del suicidio citando la sua crisi coniugale e un fallimento di vita generale, peggiorato dai problemi di lavoro. L'uomo, Luca Disarò, che oggi avrebbe compiuto 32 anni, aveva saputo da poco di essere uno dei sei dipendenti che l'azienda per cui lavorava aveva destinato alla mobilità. Ma dalla società fanno sapere: "Gli abbiamo offerto delle alternative" . Luca Disarò avrebbe compiuto 32 anni oggi, ma da poco aveva saputo di essere uno dei sei dipendenti (su circa 200) in esubero per i quali la Chloride, di Poggio Piccolo di Castel Guelfo, aveva aperto la procedura di mobilità. La vittima lavorava come collaudatore nello stabilimento bolognese della multinazionale britannica specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di gruppi di continuità. Ieri sera suo padre l'ha trovato impiccato nella sua abitazione a Castel San Pietro, nell'Imolese. Sul tavolo della cucina due fogli scritti a mano in cui spiegava i motivi del suicidio legati a una situazione di malessere e depressione complessiva, accentuati da una crisi coniugale e dal licenziamento in arrivo. Dall'azienda. Luca aveva lavorato per la Chloride alcuni anni fa. Poi era passato a un'altra azienda e da circa quattro anni, su sua richiesta, era tornato nello stabilimento di Castel Guelfo come collaudatore. A metà giugno il responsabile aveva contattato gli addetti al collaudo annunciando loro il ridimensionamento. Tuttavia solo per quattro dipendenti c'era la possibilità, in quel momento, di una ricollocazione con altre mansioni. Per altri due, fra cui Luca, si profilava la fine del rapporto di lavoro. "Gli ho detto che era nostra intenzione arrivare a un accordo e, nel frattempo dargli una mano a trovare una soluzione", ricorda Andrea Cocchi, responsabile del personale della Chloride, che ha gestito la trattativa con l'operaio. In sostanza gli fu proposta una "buona uscita" per dargli un po' di respiro economico, e contatti con altre aziende.
mercoledì 27 maggio 2009
Sulla manifestazione di Torino-2-
sulla manifestazione di Torino
lunedì 4 maggio 2009
MURAVERA: Licenziamenti alla Pressteck
Inviato da: "Andrea" a.fiore@libero.it fiorettian
A rischio 22 dipendenti dell'azienda Ventidue licenziamenti alla Presstech, l'azienda metalmeccanica di Muravera, diventata negli ultimi anni simbolo della rinascita del Sarrabus. L'azienda ha comunicato la notizia ai dipendenti L'azienda ha comunicato il licenziamento a 22 dipendenti su un totale di 60 unità lavorative. Potrebbero essere riassunti da aziende che fanno capo allo stesso imprenditore, Antonio Lobina. Protesta il sindacato: ''Tale comunicazione è stata effettuata in palese violazione di quanto previsto dalla legge 223/91, la quale, nella parte relativa agli adempimenti stabilisce esplicitamente che la comunicazione di attivazione della procedura per i licenziamenti collettivi debba essere inviata alla rappresentanza sindacale unitaria ed ai rispettivi sindacati provinciali di categoria''. ''La Fiom Cigil di Cagliari, titolare della rappresentanza dei propri iscritti, nonostante una richiesta d'incontro, inviata alla Direzione Presteck, in data 8 aprile 2009 - si legge in un comunicato - non ha mai ricevuto nessuna comunicazione di attivazione della procedura di mobilità".
USA....rottamazione del ceto medio
lunedì 6 aprile 2009
Ferrari: La "California" segna la fine di un ciclo

La Ferrari auto arriva al 2009 anno particolare, una congettura economica difficile, nel quale l’azienda di Maranello si trova in un momento cruciale nell’evoluzione industriale. La nuova vettura effettua uno strappo netto con il passato sia in termini di stile sia congiuntamente in un neo-sistema di lavorazioni progettualità sinergie umane. La “california” si presenta differente dalla classica Ferrari, abbandona la monoscocca telaio-pianale, abbandona l’8 cilindri simmetrico con montaggio superiore, non è più concepita come vettura corsaiola senza fronzoli; appare agli appassionati come un coupè con 2 posti virtuali dietro e tanta elettronica a bordo.
Il concetto fondamentale abiura le vecchie tecniche di lavorazione caratterizzate da una forte artigianalità, per giungere ad un’azienda pronta a divenire un colosso da 10000 vetture l’anno. L’azienda si è spinta molto in termini strutturali sull’impiantistica, spinta dall’ascesa Maserati partner storico del cavallino, ha provveduto nel corso degli anni a costruire nuovi impianti per verniciatura e meccanica, razionalizzato processi produttivi, studiando sistemi di coesione produttiva al fine di incrementare la produttività aziendale. L’ultimo investimento faraonico riguarda la carrozzeria nella quale viene compiuto l’assemblaggio della vettura, concepita solo per la “California”e i suoi successori. Le nuove linee si presentano estremamente moderne l’automatismo prende il sopravvento sull’ingegno e la solerzia umana, l’artigianalità segna il passo all’avvento della produzione in vasta serie. I riflessi sui lavoratori sono evidenti, maestranze con elevata specializzazione sono riconvertiti ad effettuare operazioni singole semplici, in spazi relativamente limitati. Un rinascimento del “Taylorismo” all’italiana corroborato dalle esperienze nipponiche. Emergono tuttavia tutte le contraddizioni che storicamente codesto sistema ha enfatizzato, errori progettuali non individuabili celermente, problemi di funzionalità dovuti alla rigidità del sistema, questi problemi sono emersi a prodotto ultimato generando forti ritardi nella produzione della vettura. Causa col progredire del tempo fenomeni di alienazione su alcuni lavoratori dovuti alla ripetitività delle azioni svolte.
La sopraggiunta crisi nel corso del 2009 ci impone di pensare se i tempi per una svolta di tali proporzioni sia corretta, il crollo della domanda Maserati produce nel tempo esuberi preoccupanti di personale, ci interroghiamo quali siano le modalità per rilanciare l’industria e il lavoro non solo in Ferrari ma nel contesto nazionale. La deduzione tangibile è che le grosse aziende hanno modificato il loro sistema produttivo basandolo solo sull’assemblaggio, repellendo la fabbricazione quindi la ricerca e lo sviluppo di prodotti veramente qualitativi, peculiarità che esclusivamente è il fondamento della piccola impresa che sovente è fornitrice della grossa azienda soprattutto nel settore automobilistico. Questo punto assume un ruolo fondamentale per il rilancio dell’economia nazionale, la valorizzazione del lavoro di qualità, investire sul valore umano convertendo un sistema produttivo superato non solo dalla crisi economica.
Accordo in Meridiana subito dai lavoratori

Inviato da: "comitato.avmeridiana" http://it.mc271.mail.yahoo.com/mc/compose?to=comitato.avmeridiana@yahoo.it&Subject=
Ven 3 Apr 2009 4:16 pm
Il 31 marzo in Meridiana si è vissuta l'ennesimo voltafaccia dei rappresentantidei lavoratori, nei confronti di chi dovrebbero rappresentare. CAI ha fattoscuola: l'azienda ne mette due nel sacco e il terzo sta lì a guardare, e poi siaccoda. Così in Meridiana, le rappresentanze aziendali di UILT e ANPAV, senzaneppur far sapere cosa stava succedendo, hanno firmato uan bozza di rinnovocontrattuale degli assistenti di volo, fortemente penalizzante sia nella partenormativa che retributiva, senza neppure azzardare una trattativa, ma con ilmetodo del prendere o lasciare imposto dall'azienda. Eppure appena ilo giornoprima si era concluso un referendum truffa, nominativo, con liste fornitedall'azienda, in cui veniva segnato nome e cognome e numero di documento, e sifirmava la scheda. Prima del voto gli aziendacati, terrorizzavano i colleghi,mostrando loro liste di licenziandi, e dicendo: <<> >. Ebbene, il referendum preventivo non ha raggiunto il quorum (hanno votato 158 persone su 400), ma nonostante tutto UIL e ANPAV, il giorno dopo sono corsi vergognosamente a firmare, salvo poi dichiarare che avevano evitato il licenziamento di 61 assistenti di volo. Noi del comitato, avevamo già diffidato le RSA e i Nazionali di CGIL, UIL eANPAV, dal voler apporre alcuna firma su ipotesi di accordo, senza prima avervisto i bilanci dell'azienda e soprattutto che non si facessero rinnovistrutturali, ma al limite un accordo di crisi, se questa ci fosse veramente, e isacrifici li avrebbero dovuti fare tutti in proporzione. Li abbiamo diffidati ericcorreremo in sede civile e penale.Questa è l'ennesima storia che segna la morte del sindacato come rappresentanzadei lavoratori
venerdì 3 aprile 2009
EURALLUMINA:Cossu CGIL.accordo positivo ma monitoraggio sull'applicazione
Cagliari, 27 mar. (Adnkronos) - ''L'accordo firmato a Roma per l'Eurallumina sara' da monitorare affinche' venga applicato fino in fondo ma possiamo dire fin da ora che e' un fatto positivo che siano stati presi impegni precisi per riaprire la fabbrica entro un anno''. E' il commento in una nota del responsabile Industria della segretaria Cgil Sardegna, Piero Cossu, alla firma dell'accordo al ministero per lo Sviluppo Economico, una firma tra Governo, Regione e azienda che sembra restituire un futuro alla fabbrica del Sulcis Iglesiente. La Rusal anticipera' la cassa integrazione, l'impegno e' quello di lavorare a stretto contatto con l'Inps perche' vengano istruite pratiche in tempi stretti. Nell'arco del 2009, a rotazione, 35 lavoratori saranno impiegati nella fabbrica per vigilare sugli impianti (e garantire dunque la ripresa della produzione alla fine dell'anno).
L'accordo firmato prevede un investimento di 120 milioni di euro, di cui il 25 per cento a fondo perduto, che serviranno alla Rusal per avviare corsi di formazione per i lavoratori, ristrutturare lo stabilimento anche adeguando gli impianti all'uso di bauxite di diversa provenienza (servira' ad abbattere i costi) costruire il nuovo bacino per i fanghi rossi per il quale il Governo si e' impegnato ad agevolare la valutazione dell'impatto ambientale. Fra gli impegni assunti dal ministero, anche la restituzione alla Rusal dei crediti Iva.
Per quanto riguarda la questione energetica c'e' l'impegno di inserire le aziende energivore del Sulcis Iglesiente nel Virtual power Plant, un nuovo strumento previsto da legge in via di definizione che abbattera' i costi energetici.
venerdì 27 marzo 2009
La Rappresentanza sindacale della FIOM-CGIL Ferrari auto emana questo comunicato
sabato 21 marzo 2009
Vessati dalla Crisi
Evidenti sono le contraddizioni del sistema che si imponeva già dagli anni 60, J.F. Kennedy si prese la responsabilità di illustrare il mondo che cambiava, la società che marciava verso il consumismo senza considerare i risvolti sociali. Si misurava esclusivamente la soddisfazione degli individui attraverso il PIL, la ricchezza prodotta da uno stato, si trascurava viceversa l’impatto sociale disomogeneo che questo comportava. Le multinazionali americane per prime installavano il loro potere economico i loro stabilimenti il potere finanziario nei paesi sottosviluppati, nei quali per loro esistevano ed esistono tuttora bassi costi sulla manodopera basse tassazioni governi corrotti, inesistente stato di diritto. Contraddittoriamente sommergevano i mercati occidentali di beni di qualsiasi genere, poiché ne erano la principale destinazione vista la discrepanza di redditi medi fra l’opulento occidente e i paesi sottosviluppati. Non solo, le multinazionali hanno investito anche nell’alta finanza, fondi fittizi, sperperando il loro capitale già miseramente costituito.
Nel 2008 il meccanismo si è rotto, dopo la sovrapproduzione di beni e il sostegno alla domanda di consumo quasi sempre attraverso finanziamenti, è intervenuta in maniera dirompente la crisi dei mutui, molti lavoratori americani ma non solo, non riuscivano con il loro reddito a restituire gli interessi alle banche, si è innescato un vortice recessivo che ha colpito aziende artigiani e tavolta anche interi stati. In Europa le imprese e il mondo produttivo non potevano ottenere capitali monetari per avviare il ciclo produttivo poiché il sistema globale delle banche non era in grado di erogarlo. Molti stati dell’ex-patto di Varsavia hanno visto i loro debiti incrementare poiché la finanza mondiale non sarà in grado di valorizzare i titoli da questi ultimi emessi. In questo marasma occorre che ognuno si prenda le rispettive responsabilità, pensiamo all’Italia al caso emblematico dell’Alitalia nella quale il fallimento della compagnia è stato attribuito esclusivamente all’esubero di personale, alle retribuzioni elevate dei dipendenti. Nessuno cita che questa azienda pubblica aveva un manager che la amministrava, retribuito con denari pubblici, il quale percepiva 7000000 di euro l’anno!!
Ma casi ne sono parecchi, la FIAT colosso privato nel 2007 ha dichiarato incrementi di utili oltre il 60%, nel 2009 ricatta lo stato per non mandare oltre 40000 lavoratori in CIO. Nel frattempo percepisce fondi dal governo polacco e acquisisce il 35% di Chrisler stiamo assistendo a una situazione paradossale.
In sardegna l’eurallumina dopo aver fatto registrare anni di utili aver percepito ingenti fondi pubblici minaccia la chiusura senza attenuanti, l’esempio di un’azienda nella quale politici senza scrupoli hanno attinto voti, hanno condizionato le assunzioni attraverso qualche sindacato collaborazionista, hanno creato società di capitale fittizio e adesso lasciano migliaia di famiglie in preda al più totale disagio sociale. Il problema è difficile ma non si può credere che l’unico spauracchio della recessione sia sempre il lavoratore addetto alla produzione, non può coesistere con retribuzioni manageriali elevatissime, il problema non sono i lavoratori gli immigrati o il fannullonismo statale il pregiudizio nasce in alto dove pochi privilegiati definiscono da troppo tempo il destino dei cittadini.
venerdì 20 marzo 2009
MOBILITAZIONE NEL SULCIS
Lun 16 Mar 2009 5:02 pm
Sciopero del 13 e industria del Sulcis al collassoGrandissima manifestazione venerdi 13 a Carbonia,20 mila in piazza, hanno sfilato per le vie della città mineraria.Un lungo corteo che non si vedeva da anni nel Sulcis , con tutte le attività ferme per 24 ore.Lo sciopero è stato indetto per la difesa dell'intera economia del Sulcis-Iglesiente e per il rilancio per una nuova politica economica.In un territorio dove il tasso di disoccupazione sfiora il 25% della popolazione e ha ripreso un forte flusso migratorio.Le fabbriche sono in crisi e lo scenario che si presenta nel polo industriale di Portovesme è drammatico:. L'Otefal, che produceva laminati in alluminio,è chiusa e i 400 operai ( 250 diretti e 150 delle imprese di appalto) sono senza stipendio da tre mesi e senza cassa integrazione;. Eurallumina si prepara a mandare in cassa integrazione 700 lavoratori;. Alcoa annuncia una riduzione di organico di oltre 100 unità;. La Portovesme S.R.L. da questa mattina avrà altre 450 persone in CIG;. Rockwool ha bloccato la produzione di lana di roccia e si libera, forse per 10 giorni, di 90 unità lavorative su un organico di 130.Occorre evitare un crac industriale e la disperazione di migliaia di famiglie.Le imprese anziché imparare dagli errori e orrori di un sistema iniquo quale è il capitalismo, tornano ai vecchi sistemi scaricando sui lavoratori i costi della loro inefficienza. Credo occorra nel Sulcis incrementare la mobilitazione e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutta la popolazione, perché sono convinto che la lotta paga sempre.Antonello TiddiaRSU CarbosulcisRete 28 aprile CGIL
venerdì 13 marzo 2009
LA BOMBA AD OROLOGERIA E SCOPPIATA

Da anni si parla tanto della crisi del comparto industriale del Sulcis “ Industrie di Portovesme”, quando per l’alto costo dell’energia (perché in Sardegna paghiamo di più il gas e l’energia ?) quando per un altro con un orrendo gioco di scaricabarile fra governo e opposizione sia regionale sia nazionale…………
Attenzione….stiamo parlando di aziende private gestite da multinazionali straniere sovvenzionate dallo stato italiano, e gestite in sostanza da pochi uomini politici che hanno il monopolio sulle assunzioni e sulla vita stessa del comparto……
Ora a mio modo di vedere per far funzionare un’azienda serve un manager capace, e ripeto uno, che decide per il bene dell’azienda………e qui invece non si sa neppure chi sia il manager….sono un gruppo di politici che si fanno i loro comodi sulle spalle di altre persone…..vedrete che ora che non ci sono elezioni nessuno muoverà un dito e lasceranno chiudere il comparto industriale…….
Però il problema vero è che in queste aziende sono state assunte forse il doppio delle persone che effettivamente servivano! Allora io mi chiedo perché non hanno mai affiancato a queste industrie che preparano l’ alluminio grezzo, un’altra industria per raffinarlo in modo da avere gli stessi assunti con due aziende magari in attivo ?
Perché i nostri politici zonali vogliono che la nostra zona depressa al massimo sia costretta a rivolgersi a loro per avere favori, ci vogliono tenere sotto scacco per i loro comodi……ci rendono loro schiavi…per usare una parola forte!
Per finire vi pongo alcune domande: quanti esuberi c’erano e ci sono tuttora ? Chi gli ha causati? Chi paga questi scempi amministrativi? Chi alla fine paga per tutte queste decisioni?
Io ho già tutte le risposte….. chiedo però a tutti coloro che leggeranno quest’articolo di provare a dare le risposte………
Spero di non essere stato troppo sintetico, ma diversamente avrei toccato temi più complessi e mi sarei dilungato troppo.
martedì 10 marzo 2009
veto sul volantino "SU LA TESTA" dei lavoratori Ferrari auto
La crisi economica non ferma la democrazia sindacale,approvata la piattaforma di rinnovo del contratto aziendale in Ferrari auto
venerdì 27 febbraio 2009
LA CRISI COLPISCE ANCHE IL MERCATO DELLE AUTO DI LUSSO
Nonostante nei giornali l'azienda enfatizzi i risultati ottenuti in anni di continua crescita ultimamente la tendenza fa presagire periodi non tanto rosei per i precari ancora presenti in azienda, se fino allo scorso anno il contratto interinale era pura formalità adesso l'azienda corre ai ripari evitandone il rinnovo. I dati non sono definiti ma si parla di decine di unità di lavoratori estromessi dalla produzione senza che il problema sia citato in causa. La Ferrari ha usato una strategia diversa rispetto al suo partner Maserati, la quale nel mese di dicembre 2008 ha usato il pugno di ferro omettendo il rinnovo di oltre 100 contratti, causando lo sciopero immediato con blocchi agli ingressi, scontri fra lavoratori e vigilanza interna e il licenziamento di un delegato della FIOM. Evidentemente l'azienda di Maranello non può permettersi una situazione degenerativa poichè lederebbe la sua immagine a livello internazionale. Comunque il problema è tangibile non si può escludere un ridimensionamento delle maestranze se il mercato non darà segni di ripresa, ma quando si tratta di lavoratori atipici il degrado cade nell'indifferenza più assoluta. Dopo anni di critiche al sistema emergono tutte le contraddizioni che le leggi in materia di lavoro e occupazione hanno generato. Abbiamo raccolto il parere di alcuni lavoratori lasciati inesorabilmente senza lavoro dalla prestigiosissima Ferrari auto:
"Pensavo mi assumessero dopo dieci mesi nei quali ho lavorato per 10 ore al giorno prestandomi alle esigenze dei miei capi, sono deluso, vengo da un altra regione e non sò come pagare l'affitto, nessuno ha sollevato questo problema.Non riesco a capire come mai dicono che siamo troppi e in molti reparti fanno tantissime ore di straordinario...adesso la situazione è difficile comunque cercherò lavoro".
Questa situazione è il presagio di un disagio sociale che rischia ineluttabilmente di creare scenari nefasti per il futuro. E' preciso dovere delle istituzioni intervenire tempestivamente.
martedì 17 febbraio 2009
Sardegna al centro-destra...fallisce la politica del PD

700000 metalmeccanici e pubblico impiego in manifestazione a Roma

Sarà ricordata come una grande prova di democrazia quella del 13 febbraio data nella quale le categorie della FIOM per i meccanici e la FP per i dipendenti pubblici hanno manifestato in piazza San Giovanni a Roma contro le direttive del governo in materia crisi economica, di forte critica nei confronti dell' accordo firmato da CISL e UIL sulla modifica delle normative di rinnovo dei contratti di lavoro. Uno sciopero nazionale che ha decretato la partecipazione di lavoratori provenienti da tutte le regioni d' Italia.
Si stigmatizza l'azione poco concreta del governo Berlusconi per opporsi alla crisi economica che paradossalmente colpisce sopratutto i precari, categoria sempre bistrattata e portata ai margini dei diritti costituzionali sul lavoro. La FIOM chiede l'estensione degli armotizzatori sociali anche per questa categoria di lavoratori, che gli incentivi pubblici a sostegno delle imprese non comportino ulteriori licenziamenti una nuova programmazione industriale per il rilancio dell'economia. Si rivendica la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro che il modello contrattuale appena stipulato limita in maniera evidente, restituire il sindacato ai lavoratori. La CGIL biasima il neo sistema per la determinazione dell'indice inflattivo che preclude i costi dell'energia importata(metano, energia elettrica) comportando l'esclusione di 1,5 punti di perdita nel poter d'acquisto dei salari.
Siamo consapevoli di trovarci in un momento angusto nel chiedere sacrifici alle masse lavoratrici, ma è evidente l'ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori...AVANTI!
domenica 8 febbraio 2009
Il posto di lavoro dramma del 2009

domenica 1 febbraio 2009
2-3 uno strepitoso Cagliari stende la Juventus!!
Ecco le sue parole al termine della conferenza stampa
"La squadra ha fatto un'ottima partita, siamo stati ordinati, abbiamo cercato di concedere il meno possibile alla Juve e ci siamo riusciti. Ad un certo punto i nostri avversari ci hanno messo sotto fisicamente, ci sovrastavano ma siamo stati bravi a reagire e a sfruttare la difesa alta della Juve, d'altra parte l'avversario in difficoltà va colpito. Abbiamo dimostrato grande spirito di sacrificio e qualità tecniche. Quando arrivano i risultati è più facile lavorare e noi ci stiamo riuscendo con belle prestazioni anche dei giovani inseriti in campo. Ora non dobbiamo perdere la voglia di lavorare. Dopo le prossime due partite in casa potremo capire cosa ci riserva il futuro e dove possiamo arrivare".
martedì 27 gennaio 2009
Soru alle prese con vari Capellacci...
Poteva essere l'anno della svolta in sardegna, appare come l'ennesima farsa, la politica dei cialtroni concitata da anni di mera latitanza e dirompenti comparse degli ultimi tempi. é esecrabile l'attegiamento di certi personaggi, ancora una volta illudono la gente con facili proclami, così siamo costretti a riassumere poichè il cittadino è remore di esperienze già vissute. Così ricordiamo Palomba....e la sua farraginosa politica, ricordiamo Pili...perchè in democrazia è giusto cambiare... poi la speranza Soru?? forse superiore ai suoi predecessori ma incapace di affrontare i problemi dei sardi. Eppure noi non chiediamo nulla ai nostri amministratori, non pretendiamo posti di lavoro non chiediamo assistenza. I sardi vorrebbero essere messi nelle condizioni di lavorare con pari dignità ed avere le stesse strutture che hanno le più sviluppate zone d' Italia. Così ormai le contraddizioni si trascinano stancamente, risaputo il problema energetico l'annoso problema dei trasporti, i gravi problemi di agricoltura ed allevamento che si pone in competitività con concorrenti sempre più agguerriti.
Quindi bisognerebbe chiedere agli operai di Portovesme o agli agricoltori del Sulcis cosa ne pensano di una campagna elettorale in stile Obama profusa dai due candidati....
lunedì 26 gennaio 2009
LAZIO- CAGLIARI 1-4
Coronamento del secondo successo consecutivo nel girone di ritorno dopo il 2-0 nei confronti dell'Udinese.
Ragazzi continuate così....