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giovedì 30 luglio 2009

Bologna: Operaio in mobilità si impicca!

Inviato da: "Riccardo Di Palma" riccardodipalma@alice.it il_capriccioso
Sab 25 Lu 2009 1:56 pm
http://www.repubbli ca.it/2009/ 07/sezioni/ cronaca/suicidio -operaio/ suicidio- operaio/suicidio -operaio. htmlBOLOGNA - Un operaio bolognese è stato trovato impiccato in casa dal padre. In una lettera ha spiegato i motivi del suicidio citando la sua crisi coniugale e un fallimento di vita generale, peggiorato dai problemi di lavoro. L'uomo, Luca Disarò, che oggi avrebbe compiuto 32 anni, aveva saputo da poco di essere uno dei sei dipendenti che l'azienda per cui lavorava aveva destinato alla mobilità. Ma dalla società fanno sapere: "Gli abbiamo offerto delle alternative" . Luca Disarò avrebbe compiuto 32 anni oggi, ma da poco aveva saputo di essere uno dei sei dipendenti (su circa 200) in esubero per i quali la Chloride, di Poggio Piccolo di Castel Guelfo, aveva aperto la procedura di mobilità. La vittima lavorava come collaudatore nello stabilimento bolognese della multinazionale britannica specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di gruppi di continuità. Ieri sera suo padre l'ha trovato impiccato nella sua abitazione a Castel San Pietro, nell'Imolese. Sul tavolo della cucina due fogli scritti a mano in cui spiegava i motivi del suicidio legati a una situazione di malessere e depressione complessiva, accentuati da una crisi coniugale e dal licenziamento in arrivo. Dall'azienda. Luca aveva lavorato per la Chloride alcuni anni fa. Poi era passato a un'altra azienda e da circa quattro anni, su sua richiesta, era tornato nello stabilimento di Castel Guelfo come collaudatore. A metà giugno il responsabile aveva contattato gli addetti al collaudo annunciando loro il ridimensionamento. Tuttavia solo per quattro dipendenti c'era la possibilità, in quel momento, di una ricollocazione con altre mansioni. Per altri due, fra cui Luca, si profilava la fine del rapporto di lavoro. "Gli ho detto che era nostra intenzione arrivare a un accordo e, nel frattempo dargli una mano a trovare una soluzione", ricorda Andrea Cocchi, responsabile del personale della Chloride, che ha gestito la trattativa con l'operaio. In sostanza gli fu proposta una "buona uscita" per dargli un po' di respiro economico, e contatti con altre aziende.

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