
Sarà ricordata come una grande prova di democrazia quella del 13 febbraio data nella quale le categorie della FIOM per i meccanici e la FP per i dipendenti pubblici hanno manifestato in piazza San Giovanni a Roma contro le direttive del governo in materia crisi economica, di forte critica nei confronti dell' accordo firmato da CISL e UIL sulla modifica delle normative di rinnovo dei contratti di lavoro. Uno sciopero nazionale che ha decretato la partecipazione di lavoratori provenienti da tutte le regioni d' Italia.
Si stigmatizza l'azione poco concreta del governo Berlusconi per opporsi alla crisi economica che paradossalmente colpisce sopratutto i precari, categoria sempre bistrattata e portata ai margini dei diritti costituzionali sul lavoro. La FIOM chiede l'estensione degli armotizzatori sociali anche per questa categoria di lavoratori, che gli incentivi pubblici a sostegno delle imprese non comportino ulteriori licenziamenti una nuova programmazione industriale per il rilancio dell'economia. Si rivendica la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro che il modello contrattuale appena stipulato limita in maniera evidente, restituire il sindacato ai lavoratori. La CGIL biasima il neo sistema per la determinazione dell'indice inflattivo che preclude i costi dell'energia importata(metano, energia elettrica) comportando l'esclusione di 1,5 punti di perdita nel poter d'acquisto dei salari.
Siamo consapevoli di trovarci in un momento angusto nel chiedere sacrifici alle masse lavoratrici, ma è evidente l'ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori...AVANTI!
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